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Da città universitaria a città dell’abbandono: cosa sta succedendo a Trento?

  • Immagine del redattore: Massimo Di Matteo
    Massimo Di Matteo
  • 23 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Una volta considerata un’eccellenza per qualità della vita, cultura e sicurezza, Trento oggi si trova a dover affrontare un cambiamento radicale. In questi ultimi anni – e in particolare nell’ultimo mandato amministrativo – molti cittadini hanno iniziato a percepire la città come meno sicura, più degradata e, purtroppo, sempre più abbandonata.

La microcriminalità è in aumento, così come lo spaccio e le forme di delinquenza organizzata. Quartieri un tempo vissuti oggi si svuotano: famiglie e anziani evitano i parchi, rifugiandosi nei centri commerciali o chiudendosi in casa. Trento non è più, per molti, quel luogo sicuro dove crescere, studiare o costruire un futuro.


L’amministrazione è ferma. E i cittadini se ne accorgono.

Davanti a questo progressivo declino, la risposta dell’attuale amministrazione appare debole, se non del tutto assente. La sicurezza è percepita come un privilegio, non più come un diritto garantito. Manca una presenza visibile e costante delle istituzioni: dove sono i presidi? Dove gli interventi concreti? Dove il dialogo con i cittadini?

A fronte di questi problemi quotidiani e urgenti, l’amministrazione ha scelto di puntare tutto su progetti faraonici – come la funivia per il Monte Bondone – lasciando da parte le vere priorità: sicurezza, casa, trasporti pubblici efficienti, qualità degli spazi urbani.


Generazione Trento: un’alternativa possibile (e necessaria)

È arrivato il momento di cambiare rotta. La lista civica Generazione Trento si propone come unica vera alternativa per un cambiamento profondo. Non si tratta solo di sostituire chi guida la città, ma di ribaltare il paradigma amministrativo: rimettere il cittadino al centro dell’azione pubblica.

Sicurezza, ascolto, partecipazione, servizi di base: Trento ha bisogno di tornare ad essere una città per chi la vive ogni giorno, non una vetrina di grandi opere senza anima. Serve coraggio. E serve subito.

Generazione Trento crede in una città che protegge, include, ascolta e agisce. Una città che non lascia indietro nessuno e che ricomincia dalle persone.

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